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Sblocchiamo la diga di Pietrarossa
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- Creato Lunedì, 20 Febbraio 2017 16:20
- Data pubblicazione
- Scritto da Alessandra La Puzza
Sbloccare l'impasse della diga di Pietrarossa: questa la proposta del sindaco Gino Ioppolo al Governo regionale: "Si finanzi il completamento dell'opera e si protegga nel contempo il sito archeologico". La diga di Pietrarossa, che si trova al confine dei territori delle province di Catania ed Enna, ricordiamo, è una delle eterne incompiute di questo territorio e della Sicilia, i cui lavori, cominciarono nel 1989 e costarono 145 miliardi delle vecchie lire.
In seguito furono sospesi dal maggio 1993 al maggio 1997 dopo il ritrovamento di un sito archeologico (una fattoria di età protoimperiale) e ripresero per alcuni mesi sino alla definitiva sospensione, avvenuta il 20 ottobre 1997, data di notifica di un decreto istituivo di un vincolo archeologico. Gli interventi necessari per il completamento consistono nella rifinitura, nell'ulteriore rilevato di 5-6 metri e nel consolidamento della sponda destra in prossimità dello scarico di superficie.
In una nota, il primo cittadino chiede al presidente Rosario Crocetta e agli assessori regionali Antonello Cracolici (Agricoltura) e Carlo Vermiglio (Beni culturali) "di indire con urgenza una riunione per avviare le attività risolutive. E' necessario – evidenzia – porre fine ai vent'anni di stallo, di rimbalzo di responsabilità, di proclami mai attuati". Secondo Ioppolo "è indispensabile che il Governo della Regione decida di ritenere prevalente, nell'ambito di un giudizio di legittima discrezionalità politico – amministrativa, l'interesse primario dell'agricoltura, rispetto a quello, pure altrettanto tutelabile, sotteso al vincolo della Soprintendenza". La strada indicata "è quella del finanziamento della progettazione per la ripresa dell'opera principale e, inoltre, lo studio del sito archeologico, la sua protezione e gli eventuali interventi di fruizione museale anche di natura virtuale, come realizzato in casi simili in altre parti d'Italia. Bisogna, in definitiva, finanziare il completamento dell'importante infrastruttura", ricordando che già il 18 marzo 2015, nel corso di una seduta della III commissione all'Ars, l'assessore ai Beni culturali Antonio Purpura a nome del Governo della Regione, si espresse a favore del completamento dell'invaso, sottolineando come "la soluzione che maggiormente contempla le esigenze dell'agricoltura con la tutela dei beni archeologici rinvenuti, sia quella di effettuare un trattamento conservativo dell'opera a favore delle future generazioni e di ultimare la diga". La diga diPietrarossa sarebbe destinata al servizio dell'agricoltura della Piana (consorzi di bonifica di Caltagirone, Catania e Siracusa) ed avrebbe un uso esclusivamente irriguo, con un volume totale d'invaso di 45,6 milioni di metri cubi e una centrale di sollevamento con relativa vasca di carico per l'irrigazione diretta di circa 1400 ettari di fondi coltivati.
Alessandra La Puzza
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