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Emigrare! Quando i giovani talenti lasciano l'Italia
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- Creato Giovedì, 30 Marzo 2017 18:42
- Data pubblicazione
- Scritto da Ettore Minniti

È così che lui (Lombardo) ha deciso di aprire una propria impresa. Alcuni mesi il guadagno era buono. In altre occasioni era troppo poco. Anche alla moglie, biologa genetista, è stato offerto un contratto a stipendio dimezzato. È stato allora che la coppia non è più riuscita a vedere buone prospettive all'orizzonte e ha preso la difficile decisione: emigrare! Il giornale Aftenposten aveva scritto: “La condizione economica del Sud Italia va di male in peggio. I giovani partono. L'economia va a picco. Tutta l'Europa del Sud si trova in queste condizioni ormai da qualche tempo. Dal 2010 sono circa 11.000 le persone registrate come residenti in Norvegia per ragioni di lavoro con provenienza da Italia, Spagna e Portogallo. Le organizzazioni di aiuto sociale dichiarano che i numeri sono in aumento” . Ed è naturale che la destinazione fosse la Norvegia. Emanuele Lombardo aveva già due fratelli qui. Per i primi due mesi è stato ospite del fratello più giovane, poi del fratello maggiore, fino a quando ha pensato “non posso più stare sulle spalle dei miei fratelli”.È stato allora che Lombardo ha fatto il suo avvento in Norvegia. Il fratello maggiore l'aveva aiutato a scrivere e a spedire settanta candidature ad altrettanti colloqui di lavoro. I primi sessantanove riceventi avevano risposto che lui, purtroppo, in quell'occasione, non era stato considerato il candidato adatto alla posizione. Il Comune di Oslo, invece, ha risposto : “Venga a incontrarci! Abbiamo voglia di ascoltare che cosa ha da dirci”. Emanuele Lombardo sapeva di non poter bruciare quell'occasione. Era quella la possibilità per la quale era stato lontano dalla moglie e dai due figli per tutto quel tempo. In un colloquio di tre quarti d'ora Emanuele ha venduto le sue capacità, le sue idee e le sue soluzioni in un norvegese che aveva imparato sul treno leggendo un libro per bambini. Se non avesse sostenuto il colloquio in norvegese non sarebbe stato selezionato. Invece Emanuele ha ottenuto un contratto per un anno nella posizione di leader del Centro Multiculturale per l'Impresa del quartiere di Grorud. Lombardo sostiene che i norvegesi sono gente per bene, disponibili e accoglienti. Ma c'è una cosa che dovete sapere di Lombardo: se voi gli date un suggerimento, lui ve ne da in cambio tre. Le sue idee non hanno limiti, e lui le espone con un linguaggio corporeo estremamente convincente. È stato assunto a lavorare al comune di Oslo perché ha affrontato il colloquio in un norvegese più che comprensibile, ma soprattutto perché si è presentato all'intervista con la proposta di un piano dettagliato per lo sviluppo futuro del Centro Multiculturale per l'Impresa del quartiere di Grorud. “È la prima volta che mi capita una cosa simile!” dice l'uomo che l'ha assunto, il caposezione Jarle Stave Botnen. Il lavoro di Lombardo è tenere corsi di formazione per chi intende aprire un'impresa in Norvegia. Botnen è impressionato da quanto rapidamente e bene Emanuele Lombardo abbia imparato a parlare il norvegese. A proposito del lavoro di Emanuele nell'istruire chi ha avviato un'impresa in Norvegia o che hanno intenzione di farlo dice: “Emanuele è estremamente creativo e riflessivo. Oltre a ciò ha una robusta esperienza personale come imprenditore e una preparazione universitaria davvero rara. A tutti gli effetti rappresenta una risorsa preziosa per il nostro progetto. Lui è il leader di un progetto orientato al futuro, un lavoro su cui il Comune di Oslo investe molte energie. Il progetto porta ottimi risultati all'interno di un'area d'intervento che riguarda l'intera area della capitale. Grazie a questa iniziativa molte persone comuni hanno l'opportunità di provare a fondare un'impresa solida e a porre le premesse per soddisfare in maniera auto noma le proprie esigenze sotto il profilo economico. Esiste una grande richiesta di mercato per questo servizio, nel tessuto economico del quartiere di Grorud, e c'è un ottimo potenziale di crescita. Il progetto, sotto la guida di Emanuele, da un contributo significativo alla città”.
Anche la moglie Oriana, che nel frattempo l'ha raggiunto in Norvegia con i due figli, ha trovato un lavoro presso l' Ospedale come biologa per le diagnosi prenatali. I figli fanno passi da giganti nell'apprendimento della lingua, ben inserendosi nel mondo scolastico, come solo i bambini sanno fare; e quando gli chiedono se dovranno tornare presto a casa in Italia, Emanuele Lombardo risponde: “Adesso è la Norvegia la nostra casa”. Intanto, i nonni, in Sicilia, nello scorrere inesorabile del tempo, da una parte sono contenti per quanto realizzato da Oriana ed Emanuele, dall'altra parte si vede solcare sul loro viso una lacrima perché in un solo colpo la loro casa si è svuotata di figli e nipoti e, nel silenzio di quei luoghi, imprecano verso chi è abile venditore di chiacchiere, incapace di creare migliori condizioni di vita per i figli di questa martoriata terra di Sicilia.
I cittadini comuni, a gran voce, chiedono che chi ha responsabilità di governo abbia l'onestà intellettuale di chiedere scusa a questa giovane coppia che è stata costretta a emigrare (o togliersi da piedi come sostiene qualcuno) per realizzare il loro sogni e il loro futuro.
Ettore Minniti